Descrizione prodotto
La ricerca, finanziata dalla Regione Calabria (con L. R. 22 settembre 1998, n.10 art. 37 quater, scienze umane, economiche e sociali), confluita nel volume “Spopolamento e disurbanizzazione in Calabria” si sviluppa in un’ampia ed approfondita disamina dei centri minori in calo demografico nel ventennio 1991-2011, che in Calabria ammontano ad oltre la metà dei centri urbani presenti. Un territorio spesso dimenticato in cui insistono beni culturali paesistici ed eccellenze produttive importanti. Produrre conoscenza in questo settore, attraverso un’approfondita disamina della consistenza, dislocazione e dotazione di beni e servizi di questi centri, vuol dire porre le basi per una corretta pianificazione integrata. È noto, infatti, che le Comunità Montane e le stesse Province non rispondono più alle necessità di pianificazione di molti ambiti territoriali che oggi tendono ad ag- gregarsi per affrontare problematiche comuni, risolvibili attraverso azioni condivise. L’estrema varietà dei centri urbani e dei caratteri dei sistemi insediativi presenti fa emergere la necessità di una più rispondente pianifica- zione intermedia, formata da aggregazioni territoriali volte allo snellimento delle procedure e allo sviluppo. Al- cuni centri, in avanzato stadio di spopolamento, destinati a diventare ghost town, presentano caratteristiche del costruito e delle attività produttive, anche preesistenti, tali da configurare la possibilità di formare ecovillaggi: centri particolarmente vocati alla ecosostenibilità, al risparmio energetico, portatori di un messaggio esisten- ziale, di comunità e di vita, quale unica alternativa allo spopolamento e al turismo di massa.
Prevedere azioni volte al turismo sostenibile in Calabria vuol dire operare per la valorizzazione dei beni pae- sistici, culturali e produttivi dei centri storici e dei borghi, di eccezionale bellezza ma in parte compromessi da interventi impropri, che necessitano di azioni di riqualificazione mirate a proiettare la Calabria verso il turismo internazionale, maggiormente idoneo a recepire tale offerta. Un patrimonio edilizio che rappresenta un bene economico, oltre che ambientale, come si evince da recenti studi presentati in ambito universitario e in vari con- testi, oltre che in una speciale sezione dell’Expo 2012 a Milano. Da questi studi si evince che esistono specificità d’area che non possono essere appiattite da vision troppo generaliste e omologanti. In Calabria, in particolare, la formazione di una rete regionale di riferimento, proposta dalla ricerca, come una delle ipotesi possibili di lavoro da cui partire, consente di mettere in rete risorse variamente localizzate, oltre che offrire la possibilità di verificare la fattibilità complessiva del progetto.
La delimitazione, a conclusione della ricerca, di Sistemi Urbani Integrati e della rete dei comuni capofila e degli ecovillaggi, tende ad indicare una strada alternativa alla sostanziale inefficacia delle azioni regionali e comuni- tarie in materia, i cui finanziamenti vengono spesso erogati attraverso indicatori troppo generici, scarsamente idonei a restituire la complessità esistente: fattori che hanno in parte vanificato gli obbiettivi di partenza. La schedatura dei centri minori in via di spopolamento, duecentocinque schede allegate, aggiornabili e integrabili attraverso le nuove tecnologie Gis (Geographic information Systems) costituiscono, pertanto, un patrimonio di conoscenza imprescindibile per una corretta pianificazione delle aree interne.
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